crescita personalepsicologia adultipsicoterapiail cambiamento: dalla paura al coraggio di fare qualcosa per noi stessi

26 Febbraio 2022

Il cambiamento è un viaggio dalla paura al coraggio. E’ un processo insito nelle nostre vite che lo vogliamo o meno. Ma quando si tratta di cambiare noi qualcosa della nostra vita che non ci va bene: un lavoro, una relazione, abitudini, uno stile di vita, facciamo molta fatica. Cerchiamo di capire il perché e come poter uscire da questa trappola.

Perché tendiamo a non voler cambiare

Il cambiamento necessariamente conduce la persona ad aspirare a un qualcosa che non conosce perché ancora non l’ha vissuto, per quanto possa essere una condizione migliorativa dell’essere umano, porta con sé il dubbio e le incertezze che lo sia realmente. La condizione presente, invece, la viviamo e abbiamo certezza di tutte le sue sfacettature. Abbiamo imparato a coglierne il positivo e ad abituarci al negativo. E’ diventata la nostra “zona di confort”, ci sentiamo comodi, seppur a momenti possiamo sentire che qualcosa non ci va più bene. Ma perché lasciare la sicurezza di ciò che si conosce, per qualcosa di ignoto?

Il cambiamento porta con sé sentimenti di paura e di dolore. La persona deve lasciare qualcosa, eliminare qualcosa, far scomparire abitudini, che magari non sono benefiche, ma che ormai sono diventate un tutt’uno con noi stessi. Cambiare significa perdere parti di noi. E’ come affrontare un lutto, e come tale è doloroso e faticoso.

Spesso non crediamo abbastanza in noi e nel fatto che possiamo affrontare un cambiamento. Gli obiettivi finali ci sembrano irraggiungibili. Suscitano in noi sentimenti di frustrazione e impotenza.

La solitudine può accompagnare questo momento. Ci sentiamo soli, nessuno può capire. Vorremmo essere rassicurati, magari ci farebbe piacere che qualcun altro scegliesse per noi, per non sentirci schiacciati dalla responsabilità.

Capita di pensare che il cambiamento possa portare ad un’unica decisione. Pensiamo erroneamente che si nero o bianco.

Il confronto con gli altri può schiacciarci. “Guarda lui è riuscito a svoltare tutta la sua vita, io non ce la farò mai!”.

Ci dimentichiamo di pensare che il cambiamento non è una meta, ma un processo transitorio.

Uscire dalla trappola del Non-cambiamento

Sarebbe molto rassicurante poter sapere cosa accadrà, ma niente si può prevedere. E questo può essere un bene. Qualsiasi scelta possa essere presa ci condurrà a delle opportunità che stando fermi non avremmo mai potuto prendere in considerazione. Iniziamo a pensare che non ci sono scelte sbagliate, ma opportunità.

Accettiamo che il cambiamento porta perdite, ma il cambiamento è evoluzione e tende a qualcosa che ci può fare stare meglio. Ci accorgeremo in seguito che quelle parti, relazioni, abitudini a cui eravamo così attaccati in realtà forse non ci facevano così bene come pensavamo o come ci illudevamo.

Darsi il tempo

Diamoci il tempo per poter attuare un cambiamento. A piccoli passi, non tutto e subito. Crediamo in noi. Alla fine comunque vada potremo dire di averci provato. Sperimentare il cambiamento ci renderà più forti e sicuri di noi. Senza paragonarci a nessuno. Ognuno ha la sua storia, i suoi tempi. Noi siamo gli unici metri di paragone nella nostra vita. Ascoltiamo i nostri desideri, i nostri bisogni, prendiamoli come punto di riferimento, ciò che conta è la nostra identità, non le opinioni altrui.

Non pensiamo che il cambiamento sia un “aut aut”. Spesso ci sono più scelte che noi possiamo ponderare. Non vediamo solo gli estremi, il bianco o il nero, ma le possibilità che sono molteplici e ricche di sfumature.

Riflettiamo sul fatto che ogni cambiamento non è definitivo, ma momentaneo. Tutto passa e cambia. Quindi presa una decisione, diamoci la possibilità di poterla poi cambiare in seguito.

Diventiamo coraggiosi nel affrontare l’incertezza. facciamo sì che il cambiamento sia già un percorso dalla paura al coraggio.

Tutto è nelle nostre mani. Riprendiamoci il potere più grande che abbiamo: saper cambiare noi stessi e la nostra esistenza.

Per approfondire: l’autostima

                             Cos’è la zona di comfort

Monica Cerruti

Psicologa psicoterapeuta Firenze

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